Metodica n° 15: titolazione vitamina C nella frutta
Richiami teorici
La vitamina C è uno degli enantiomeri dell’acido ascorbico, in particolare corrisponde all’acido L-ascorbico.
La formula bruta del composto è C6H8O6 e nell’immagine seguente sono indicati i due stereocentri presenti, che comportano la possibilità di avere due coppie di enantiomeri, diastereoisomeri tra loro.
- 1a Acido L-ascorbico (vit. C)
- 1b Acido D-ascorbico
- 2a Acido L-isoascorbico
- 2b Acido D-isoascorbico
Il nome IUPAC della vitamina C è (5R)-[(1S)-1,2-diidrossietil]-3,4-diidrossifuran-2(5H)-one. Ha attività ottica [α]D20 = +20.
È un solido bianco che si scioglie bene in acqua, dando soluzioni debolmente acide (pKa1 = 4,10; pKa2= 11,6). La prima dissociazione coinvolge l’ossidrile in C-4 e l’anione risultante è stabilizzato dalla risonanza, come si vede nella figura seguente:
La vitamina C ha inoltre proprietà riducenti: lo ione ascorbato ha infatti la capacità di perdere dapprima un elettrone, formando il radicale ascorbato e poi un secondo, trasformandosi nel deidroascorbato:
L’attività riducente della vitamina C è la ragione del suo utilizzo nell’ambito dell’industria alimentare: all’attività antiossidante si aggiungono inoltre la capacità di stabilizzare la vitamina A ed E, l’acido folico e la tiamina e di chelare ioni metallici.
La vitamina C è necessaria per una lunga serie di fondamentali reazioni metaboliche: infatti è il cofattore di enzimi che catalizzano reazioni di idrossilazione:
- l’idrossilazione della prolina e della lisina per la formazione del collagene (e quindi favorisce la rimarginazione delle ferite e previene emorragie capillari);
- l’idrossilazione della DOPA per la formazione dell’adrenalina;
- l’idrossilazione di composti aromatici nel fegato.
Non solo:
- interviene nei processi di difesa cellulare, favorendo l’eliminazione dei radicali liberi, esercitando quindi un’azione preventiva di alcune patologie tumorali (tumore del cavo orale, della laringe e dell’esofago);
- riduce la formazione di nitrosamine intestinali;
- attraverso la donazione di un elettrone al tocoferil-radicale rigenera l’attività antiradicalica della vitamina E;
- favorisce la riduzione dell’acido folico nelle sue forme coenzimatiche;
- favorisce l’assorbimento intestinale del ferro per riduzione da Fe3+ a Fe2+;
- favorisce l’eliminazione di metalli pesanti tossici come piombo, nickel e cadmio, che si legano alla vitamina e vengono quindi escreti;
- interviene nella sintesi della serotonina, neurotrasmettitore responsabile di sensazioni come stanchezza e sazietà;
- partecipa alla sintesi della carnitina, in sinergia con gli amminoacidi lisina e metionina;
- partecipa alla trasformazione enzimatica del colesterolo in acido biliare o vitamina D.
Per questi motivi la vitamina C è prodotta da quasi tutti i tipi di organismi a partire dagli zuccheri: ci sono alcune eccezioni, tra le quali ci siamo noi Homo sapiens, insieme a tutti gli Haplorrhini (sottordine dei primati). È quindi fondamentale introdurre questa vitamina con la dieta.
Metodica di laboratorio
Scopo dell’esperienza: determinazione quantitativa della vitamina c in un campione alimentare.
Si utilizza un classico metodo di titolazione, specifico per la vitamina C: una titolazione iodimetrica diretta. La soluzione titolante sarà una soluzione di Lugol (soluzione I2), la soluzione da titolare conterrà l’acido ascorbico (in quantità incognita) e l’amido svolgerà la funzione di indicatore (in presenza di I– forma un complesso bluastro).
Nelle titolazioni iodimetriche si utilizza iodio molecolare I2 come standard primario: ciò vuol dire che questo reagirà direttamente con l’agente riducente, consumandosi sino a che non sarà più presente la sostanza riducente. Solo allora si potrà formare il complesso amido-iodio che farà virare il colore della soluzione (lo ioduro non forma il complesso amido iodio), segnalando il punto di fine della titolazione.
La reazione sarà quindi:
C6H8O6 + I2 → C6H6O6 + 2 H+ + 2 I–
L’esperienza prevede diverse fasi:
- Una prima titolazione di una soluzione di acido ascorbico a titolo noto (sarà il nostro standard)
- Una serie di prove su campioni che potrebbero essere:
- succhi di frutta o verdura, commerciali o freschi (quantità vitamina C incognita);
- Preparati / integratori nei quali si dichiara la quantità di vitamina C presente;
- succhi di frutta o verdura, commerciali o freschi, che hanno subito diversi trattamenti (esposizione a T elevate, all’ossigeno atmosferico, ecc.).
Materiale occorrente:
Reagenti:
- Soluzione di Lugol
- Amido solubile per iodimetria
- Acido ascorbico
Strumenti / vetreria:
- Bilancia tecnica
- Buretta da 50 mL con sostegno
- Becher da 400 mL
- Beute da 250 mL
- Matraccio da 250 mL
- Pipette tarate da 25 mL
- Cilindro graduato da 100 mL
- Liquidi da testare: campioni di succhi di frutta commerciali / freschi / ecc.
Valutazione dei rischi: indossare camice, guanti e occhiali di protezione; lo smaltimento dei rifiuti deve essere fatto dall’insegnante; non effettuare l’esperienza o passaggi di quest’ultima in assenza dell’insegnante.
Procedimento:
Preparazione della soluzione di amido
- Si pesano 2 g circa di amido e si sciolgono in 100 mL di acqua calda. Si lascia raffreddare la soluzione prima dell’uso.
Preparazione della soluzione standard di acido ascorbico
- Si pesano 0,250 g di acido ascorbico e li si scioglie in un piccolo quantitativo di acqua all’interno di un matraccio da 250 mL.
- Si porta a volume.
Titolazione della soluzione standard di acido ascorbico
- Si prelevano dal matraccio, con una pipetta tarata, 25 mL di soluzione.
- Si versano in una beuta, aggiungendo circa 100 mL di acqua.
- Si aggiunge 1 mL di soluzione di amido.
- Si pone la beuta sotto la buretta, sistemandola su un agitatore magnetico.
- Si legge con attenzione il volume di partenza del titolante nella buretta.
- Si inizia la titolazione. Il punto di viraggio sarà segnalato dalla comparsa di una colorazione bluastra all’interno delle beuta (deve persistere per almeno 10 s). Fermare allora la titolazione.
- Annotare il volume di Lugol presente nella buretta e calcolare per differenza il volume di titolante adoperato.
- Ripetere l’operazione almeno altre due volte. Annotare sempre i volumi.
- Porre in una provetta 3 mL di soluzione della soluzione del carboidrato all’1%, aggiungere 1 mL di reattivo di Fehling A e 1 mL di Fehling B, scaldare a bagnomaria a 60-70°C.
Titolazione del campione contenente acido ascorbico in quantità ignota
- Caricare nuovamente la buretta, se necessario. Leggere con attenzione il volume di partenza del titolante.
- Prelevare 25 mL di succo, versarli in una beuta e aggiungere circa 100 mL di acqua.
- Aggiungere 1 mL di soluzione di amido.
- Sistemare la beuta sotto la buretta e sull’agitatore magnetico.
- Iniziare la titolazione, procedendo esattamente come per la soluzione standard di acido ascorbico.
- Fermare la titolazione non appena compare una colorazione bluastra, annotare il volume di Lugol presente nella buretta. Calcolare per differenza il volume di titolante.
- Ripetere la titolazione altre due volte, annotando sempre i volumi di titolante utilizzati.
Dati e tabelle:
Volume di Lugol utilizzato (mL) | ||||
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Prova 1 | Prova 2 | Prova 3 | Media | |
Standard | ||||
Campione 1 | ||||
Campione 2 |
Osservazioni: